Dal 2022 ad oggi, si può dire che il genere d’eccellenza sia il romance. Se prima era visto
come la categoria “a parte”, per chi non aveva voglia di leggere nel vero senso del termine e
quindi di informarsi, ma per chi voleva qualcosa di frivolo, senza nessuna spiegazione: una
storia d’amore che finisce bene, ora sarebbe tra i generi più diffusi, uno di quelli che ha dato
il via al fenomeno del Booktok riportando l’editoria alla gloria, specialmente tra i giovani.
Il romance è solo questo?
Questa è una delle domande che in questo periodo ha scatenato dissapori tra autori, lettori
ed editori.
Perché vengono classificati come romance anche libri in cui le storie d’amore non finiscono
bene, e invece non vengono classificati come tali libri in cui le storie d’amore sono messe in
secondo piano. Per non parlare di tutte le sottocategorie del genere. Il dark romance, mafia
romance, sport romance… Da questa prima sottocategoria è nata una questione in cui il
libro in questione sarebbe “Stigma” di Erin Doom, pseudonimo di Matilde, autrice per la casa
editrice Salani, nota per i suoi romanzi “Fabbricante di lacrime” diventato anche un film su
Netflix, e “Nel modo in cui cade la neve”, scelta come rappresentante del romance al Salone
del Libro di Torino di quest’anno e che ha ricevuto l’incarico di intervistare due degli autori
dei romance più in voga degli ultimi anni: Enrico Galiano e Rossana Soldano.
Il primo, autore per “Garzanti”, noto principalmente per “Eppure cadiamo felici”, di cui
Raiplay ha fatto la trasposizione.
La seconda, autrice per la “Hope Edizioni”, nota per il suo romanzo d’esordio “Come anima
mai”, di cui Mondadori ha fatto la versione “Drago”.
I due autori si sono quindi confrontati, dicendo le loro opinioni e le loro esperienze, in
risposta alle domande poste da Matilde, sia sui loro libri, che in generale sul genere
romance.
Una delle domande che l’autrice ha posto chiedeva quanto di loro fosse effettivamente nei
loro libri. Enrico, parlando della sua esperienza lavorativa di professore, ha raccontato di
come una conversazione con un suo alunno abbia dato vita alla storia di uno dei suoi libri,
mentre Rossana ha spiegato come ciò che scrive sia frutto della sua vita personale, di
interazioni sociali e di semplici osservazioni, ma che il tutto sia fatto “su misura” per i suoi
personaggi.
Enrico termina spiegando, per lui, la differenza tra uno scrittore bravo e uno scrittore
“cattivo”: uno scrittore è bravo nel momento in cui parlando di sé parla di tutti, mentre uno
scrittore è “cattivo” quando, parlando di tutti, parla solo di sé.
Al termine dell’incontro i tre autori hanno incontrato i loro lettori per un firmacopie.
Aurora Gottardo