È un viaggio a dir poco turbolento leggere la storia di Christian, un ventenne che ha vissuto intensamente.
“Senti l’abisso, è dentro di te. Non ti muovi, lo ignori, ignori la pazzia, il suo soffiare. Ti dice cosa credevi di fare, ti dice davvero ci vuoi riprovare, ti dice vuoi andare? va bene, puoi andare. Vediamo quanto sei veloce a scappare.”
Eleonora ha ragione, con Christian bisogna portare pazienza, tanta pazienza. È un ragazzo difficile per quello che fa e soprattutto per quello che è. È lui stesso il primo ad essere turbolento con il suo disturbo bipolare per cui la sua vita non è per niente facile. Gli sbalzi d’umore sono sempre più frequenti, quasi continui, e stargli vicino diventa insopportabile per tutti che, prima o poi, lo abbandoneranno. O almeno è questo quello che crede. Cerca di farsi da scudo contro gli altri e contro il loro amore perché è lui il primo ad essere tutto amore, o tutto cuore, proprio come sua mamma. La persona che riusciva a capirlo meglio e che, per questo, non riusciva a stargli sempre intorno.
Christian è repentino. Sua madre gli ha sempre ripetuto di contare fino a 100 ma lui fino a quel punto non riesce ad arrivarci. Lui vive al secondo, e se vede un’opportunità non se la lascia scappare.
Lui non ha costretto nessuno a restare, è stato in grado di leggere la ferita originale degli altri ed è stato questo a rendere loro difficile allontanarsene.
Aurora Gottardo