La seduzione dell’avventura

Questo libriccino è piccolo solo nel suo formato, al quale la casa editrice Ediciclo ci ha già abituato nella sua bellissima Collana “Piccola filosofia di viaggio”. Poiché questo è in realtà un grande libro, che stimola a profonde riflessioni e propone un altrettanto importante invito: quello dell’avventura verso l’ignoto.

Alberto Sciamplicotti è un viaggiatore di grande esperienza, uno sci-alpinista esperto, ma anche un fotografo e un videomaker che dimostra grande curiosità culturale e sensibilità artistica, e quando un autore con queste qualità decide di raccontare, come fa lui nel suo “La seduzione dell’avventura” attraverso una parte del suo stesso vissuto, la grande avventura dell’essere umano di fronte all’ignoto, possiamo stare certi che avremo non solo la metafora di un viaggio verso ciò che è esterno all’Uomo, ma anche e soprattutto verso ciò che è dentro di lui, nell’immenso mistero della sua anima.

Prende vita un cammino verso l’evoluzione, che comprende l’avventurarsi dell’animo umano verso nuove scoperte, quelle del Mondo là fuori e quelle dentro di sé per l’appunto, in un piccolo scritto che mette insieme sia l’espressione del pensiero filosofico, come vero e proprio saggio, e sia una narrativa dai toni intriganti e avvincenti, al pari di un romanzo.

Così, si parte dall’immagine del primo uomo delle caverne che si allontana dalla sicurezza calda e luminosa del fuoco, attorno al quale invece rimangono i suoi simili più paurosi, per potersi avventurare da solo verso il buio di un mondo ancora primitivo, sconosciuto e pericoloso, aprendo la strada a nuove conoscenze. Si prosegue pagina dopo pagina verso altri esempi e altre storie, in un linguaggio ricco di metafore e citazioni, dal cinema al fumetto, dalla letteratura fino all’esperienza personale dell’autore stesso, passando per grandi avventurieri ed esploratori, protagonisti di vicende che hanno segnato la storia non solo di chi le ha vissute in prima persona ma anche di chi ne ha sentito i racconti nei decenni successivi, come sinonimo di coraggio di fronte alle avversità, di eroismo e rispetto nei confronti della Natura e della vita, di forza d’animo e abnegazione verso il proprio sentiero e i propri compagni d’avventura. Una citazione su tutte ad esempio è quella che Sciamplicotti fa di Ernest Shackleton, l’esploratore inglese che nel corso della spedizione in Antartide del 1914, nonostante la rovinosa perdita della nave e le incredibili vicissitudini riuscì a portare in salvo il suo equipaggio.

Attenzione però, in un avventura è importantissimo definire i confini entro i quali vivremo l’avventura. Non parliamo di confini geografici, bensì di quelli relativi alle proprie capacità sia fisiche che morali. Perché, come ci spiega Sciamplicotti grazie alla sua grande esperienza, il vero significato sta nell’affrontare le incognite e superarle positivamente, mirando ad obiettivi che, almeno in parte, devono essere fattibili. Inoltre, un’avventura non può e non deve essere una fuga da se stessi, poiché questo sarebbe impossibile, quindi, il ritorno è tanto importante quanto lo è la partenza.

Come si fa ad esplorare un mondo come il nostro che, ormai, è quasi completamente noto ed esplorato? A questa domanda l’autore ci invita a guardare ciò che è già stato esplorato, guardandolo però con occhi diversi. Seppur rimanendo entro i limiti delle proprie capacità infatti, si possono ancora vivere avventure lasciando a casa guide, mappe e bussola, persino in un ambiente che, apparentemente, consideriamo familiare.

Ma la più grande avventura rimarrà sempre la vita, il cui percorso è spesso attraversato da incognite che ci spingono verso quel buio, lontano dal calore e dalla luce del fuoco primordiale, mettendo alla prova le nostre capacità di adattamento, la nostra volontà, il nostro istinto, la nostra resistenza, tutto ciò insomma che, partendo da dentro di noi, rende la nostra vita quotidiana la più grande delle avventure.

Antonio Polizzi

 

 

 

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