Una casa efficiente in termini di energia non significa solamente il rispetto delle risorse della Natura ma anche, nella sua semplice praticità, un risparmio economico per se stessi e per la Comunità nella quale viviamo.
La cattiva notizia perciò è che, allo stato attuale, le nostre case sono responsabili di un enorme spreco di energia con conseguente perdita di denaro. Basti pensare che, solamente nel nostro Paese, tale perdita è stata calcolata in ben 1400 euro che fuoriescono dalle nostre tasche ogni anno.
La buona notizia è invece che questo spreco può essere fermato, basta cambiare anche di poco le abitudini senza dover spendere troppo, e senza dover rinunciare al comfort delle nostre abitazioni.
Innanzitutto va detto che dal Dicembre del 2012 sui contratti di vendita o affitto delle case è obbligatorio apporre la certificazione energetica. I criteri di classificazione di efficienza energetica, che si basano sulla tabella realizzata quasi dieci anni fa dall’agenzia “Casaclima” della provincia autonoma di Bolzano, estesi poi a tutta la penisola, sono molto simili a quelli che si trovano sulle etichette degli elettrodomestici.
Come per gli apparecchi che possediamo infatti viene preso in considerazione il consumo annuo medio in kWh, anche se per le abitazioni si guarda a quanti kilowatt vengono impiegati per ogni metro quadrato della casa, in funzione del suo riscaldamento. I risultati dell’ultimo studio condotto sul totale delle 32 milioni di abitazioni italiane, rivela che solo il 10% di queste è concepita per rientrare nei parametri di “classe Gold”, ovvero in cima alla classifica.
E’ proprio il riscaldamento quello che influisce maggiormente sulle nostre bollette, e di conseguenza sul consumo energetico dei nostri spazi abitativi. Cosa fare allora? La regola principale deve essere: consumate energia solo dove serve.
Per quanto riguarda il riscaldamento ad esempio potreste tenere sotto controllo i vostri termosifoni, impostando il termostato ad una temperatura media non superiore ai venti gradi di giorno e a diciotto durante la notte, quando cioè siete già sotto le coperte. Se non possedete un termostato, vi basterà chiudere a circa metà la valvola di ingresso dell’acqua, e ricordatevi in ogni caso di non coprire mai i termosifoni, favorirete così il circolo di aria calda che essi emanano per tutta la casa. Se poi volete investire qualcosa in più potreste acquistare una stufa a pellet o a legna, tenendo presente che oltre ad usare risorse energetiche ecologiche avreste un risparmio enorme, poiché oltre che materiali naturali, pellet e legna vi costeranno il 70% in meno del metano.
C’è poi un’altra fonte di dispersione di calore nelle nostre case che non va sottovalutata: le finestre. Da sole contribuiscono, ancor più se sono i vecchi modelli, a disperdere una elevata quantità di calore verso l’esterno. Questo non significa che bisogna sigillarsi dentro, poiché altrimenti otterremmo l’effetto di alimentare delle muffe alle pareti generate dall’umidità. Si tratta più semplicemente di trovare una soluzione isolante, quale può essere per esempio installare dei vetri doppi. Ricordate che qualsiasi costo dobbiate affrontare per effettuare questo tipo di modifiche alla casa, sarà ripagato in breve tempo dal risparmio sulla bolletta.
Un altro capitolo è quello relativo ai punti luce della casa, in parole povere le nostre care vecchie lampadine. E’ importante sapere infatti che, se da una parte le lampadine a fluorescenza consumavano certamente molto meno di quelle antiquate a incandescenza (ormai fuori produzione), oggi con l’avvento delle lampadine a LED abbiamo raggiunto un altro traguardo nella politica del risparmio dei consumi: le lampade a LED infatti consumano ben il 66% in meno di quelle a fluorescenza.
Sono anche le piccole abitudini di ogni giorno che contribuiscono al miglioramento dei nostri consumi: spegnere la lucina rossa dello stand by della TV e dello stereo, usare ciabatte con l’interruttore per evitare dispersione di energia elettrica, non tenere il frigo aperto troppo a lungo e disporre i cibi all’interno in modo ordinato per evitare sbalzi termici, usare la lavatrice nelle fasce serali ad una temperatura di 40 gradi, non usare più acqua del necessario quando si cucina e quando si fanno bollire i cibi in pentola mettere sempre il coperchio. Quanto detto finora infatti non comporta alcuna fatica o spesa eccessiva, ma solo l’acquisizione di sane abitudini quotidiane: provate a immaginare come potrebbero cambiare i consumi e quali benefici avremmo se trenta milioni di famiglie in Italia seguissero queste abitudini.
Antonino Polizzi